“Quegli amici …

“Quegli amici che hai e la cui amicizia hai messo alla prova, aggrappali alla tua anima con uncini d’acciaio.”William Shakespeare.

Ho molte foto della mia vita, riguardandole le più belle sono quelle con i miei bambini, che però non amano stare davanti ad un obiettivo, ma piuttosto dietro.

Quelle nelle quali sorrido di più sono quelle con gli amici, sono quelle nelle quali ho accanto le amiche, gli amici.., quelli nelle quali ogni momento importante della mia vita era condiviso con altri. la mia casa aperta e piena di amici mi ha sempre fatto stare bene…

Eppure non sono stata brava a curare le mie amicizie, neanche quelle più importanti, poi finisce sempre che mi apparto in solitudine. Alcune amicizie durano da talmente tanto tempo, che non  mi ricordo l’inizio, ma non è merito mio se mi hanno tenuta per mano negli anni, perdonandomi i miei silenzi.

Così capita che in certi momenti della mia vita nella quale la solitudine mi sembra che mi attanagli l’anima, poi mi accorgo che accanto a me c’è qualcuna, qualcuno. L’amica o amico di sempre.

La cosa più bella ma anche la più tenera è che mi accorgo che quella presenza c’è ed  era sempre stata lì, accanto a me anche se non in carne ed ossa.

Assomiglio  a mia nonna, in questi momenti. Mi trovo a piangere e a ridere contemporaneamente, come una bambina. Come una bambina che pensa di aver perduto la sua bambola preferita, la sua compagna di giochi. Avrebbe cosa da dire, da raccontare, da ascoltare, ma non la trova la sua bambola. Si chiede con le lacrime agli occhi come ha fatto a perderla, dove l’avrà abbandonata, in quale angolo della sua vita, ma poi si gira ed è lì alle sue spalle, non l’aveva mai perduta, solo che lei, la bambina aveva guardato altrove, aveva guardato avanti verso l’orizzonte ma non aveva trovato nessuno. Invece bastava guardarsi dietro, bastava guardarsi accanto.

Forse è per questo che alla mia bambina ho regalato delle bellissime MyDoll, quelle bellissime bambole di pezza, perché spero che anche lei abbia sempre accanto un’amica, che scopra presto il valore di un’amicizia. Anche se lei ha capito che quelle MyDoll in fondo sono un regalo che ho fatto alla bambina che c’è in me.  Infatti non le usa, a lei sono piaciute sempre cose diverse.

Ma gli amici non sono bambole di pezza. E’ vero, non sono sempre stata una buona amica, però le mie amiche e i miei amici, loro sì, sono stati bravi, più di me, perché sono ancora lì, …sono ancora qui!

Devo ricordami di dirglielo che sono importanti per me.

virginia

il mio amico Davide Cerullo

51886_1192369066545_4371126_o 51886_1192369106546_230235_o 51886_1192369146547_7954096_o 62441_1197413072642_1048465_n 264086_2389138025021_153852425_nHo ricevuto la telefonata del mio amico Davide Cerullo, mi ha dato una bella notizia. E’ riuscito a tornare a Scampia.  So cosa vuol dire per lui e ne sono davvero felice. Avevo visto un reportage fotografico su Repubblica su Scampia e le Vele, aveva scritto anche un libro “Ali Bruciate. I bambini di Scampia”. Lo avevo cercato e invitato a Bassano  del Grappa a presentare il suo libro. Ho conosciuto in quell’occasione, un uomo eccezionale, estremamente sensibile.  E’ riuscito a trasformare la sventura di una vita sbagliata nell’occasione di una rinascita straordinaria. Non lo sapeva, ma io Scampia,  le sue Vele e i suoi bambini li ho nel cuore. Così quella volta della presentazione del libro, Davide è stato ospite a casa mia, ma c’erano anche a sua insaputa tre bambini e una suora di Scampia.  Abbiamo tirato l’alba a raccontarci Scampia. Davide nella sua nuova vita non ha mai smesso di lottare, scrivere, sensibilizzare sulla situazione di disagio sociale che vivono i bambini a Scampia. Lui non lo fa alla maniera di Saviano, non gli importa di parlare di droga, camorra, mafia, criminalità seppure le conosce benissimo quelle cose. Le ha vissute sulla sua pelle. Lui lo fa alla sua maniera, mantenendo fisso lo sguardo ad altezza di bambino. Perché quell’infanzia serena e spensierata che la vita gli ha negato, lui la vorrebbe donare ai bambini di oggi che vivono in quell’angolo di mondo. E’ poi perchè non sopporta che Scampia sia sempre e continuamente infangata da notizie di cronaca, da pregiudizi e luoghi comuni. Non sono tutti baby-delinquenti i bambini di Scampia, non sono tutte disastrate le famiglie. Ci sono moltissime straordinarie persone che hanno solo bisogno di essere guardate con occhi diversi.

Dovevo anch’io essere giù a Scampia oggi, avrei rivisto Davide con piacere.

Perché a Scampia in questi giorni c’è  il SIMPOSIO INTERNAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA A SCAMPIA 5° EDIZIONE!

Sono lì con il cuore davvero, c’è lì una parte importante di me.

Sono contenta di aver sentito il mio amico Davide Cerullo, chissà che non riesca a farlo tornare a Bassano del Grappa a presentare il suo nuovo libro che ha scritoo con Erri De Luca. Chissà…

Tanti auguri Davide per la tua nuova residenza….

egò s’agapò, Alexos Panagulis… lo amavo anch’io, così.

un uomo. oriana fallaci“… Mi aggrappai al tavolino, accesi una sigaretta con mani che tremavano. Forse non ero innamorata di te, o non volevo esserlo, forse non ero gelosa di te, o non volevo esserlo, forse m’ero detta un mucchio di verità e menzogne ma una cosa era certa: ti amavo come non avevo mai amato una creatura al mondo, come non avrei mai amato nessuno. Una volta avevo scritto che l’amore non esiste e se esiste è un imbroglio: che significa amare? Significava ciò che ora provavo a immaginarti impietrito, perdio, con lo sguardo di un cane preso a calci perché ha fatto pipì sul tappeto, perdio! Ti amavo, perdio. Ti amavo al punto di non poter sopportare l’idea di ferirti, pur essendo ferita, di tradirti pur essendo tradita, e amandoti amavo i tuoi difetti, le tue colpe, i tuoi errori, le tue bugie, le tue bruttezze, le tue miserie, le tue volgarità, le tue contraddizioni, il tuo corpo con le sue spalle troppo tonde, le sue braccia troppo corte, le sue mani troppo tozze, le sue unghie strappate. […] E forse il tuo carattere non mi piaceva, né il tuo modo di comportarti, però ti amavo di un amore più forte del desiderio, più cieco della gelosia: a tal punto implacabile, a tal punto inguaribile, che ormai non potevo più concepire la vita senza di te. […] E l’amore esisteva, non era un imbroglio, era piuttosto una malattia, e di tale malattia potevo elencare tutti i segni, i fenomeni. […] Gettai via la sigaretta con rabbia. Ma un amore simile non era neanche una malattia, era un cancro! Un cancro. Come un cancro che a poco a poco invade gli organi col suo moltiplicarsi di cellule, il suo plasma vischioso di male, e più cresce più divieni cosciente del fatto che nessuna medicina può arrestarlo, nessun intervento chirurgico può asportarlo, forse sarebbe stato possibile quand’era un granellino di sabbia, un chicco di riso, una voce che grida egò s’agapò, un amplesso mentre il vento fruscia tra i rami d’olivo, ora invece non è possibile perché ti ruba ogni organo, ogni tessuto, ti divora al punto che non sei più te stessa.[…] V’è una caratteristica lugubre negli ammalati di cancro: appena capiscono che esso ha vinto o sta per vincere, cessano di opporgli i farmaci, il bisturi, la volontà e si lasciano uccidere con sottomissione, senza maledirlo, neanche rimproverarlo del martirio che esige. […] …così il cancro aveva proseguito il suo corso per dimostrarmi che amare significa soffrire, che l’unico modo per non soffrire è non amare, che nei casi in cui non puoi fare a meno di amare sei destinato a soccombere. In altre parole il mio problema era insolubile, la mia sopravvivenza impossibile, e la fuga non serviva a nulla. A nulla? Alzai la testa. A qualcosa serviva: salvare la mia dignità.”

un uomo, oriana fallaci

un uomo. oriana fallaci“Negare il destino è arroganza, affermare che noi siamo gli unici artefici della nostra esistenza è follia: se neghi il destino, la vita diventa una serie di occasioni perdute, un rimpianto di ciò che non è stato e avrebbe potuto essere, un rimorso di ciò che non si è fatto e avremmo potuto fare, e si spreca il presente rendendolo un’altra occasione perduta….non ti risposi mai che ero dove il destino esigeva che fossi perché il destino aveva stabilito che ci incontrassimo quel giorno e a quell’ora, non prima”

“L’amore da una…

“L’amore da una parte sola non basta, Giò, le tue sono fantasie da masochista. Non si regala l’anima a chi non è disposto a regalare la sua.
Chi non fa regali, non apprezza regali. Tu cerchi Dio in Terra, e sei disposta a qualsiasi menzogna pur di inventarlo. Ma Dio non si inventa, e neppure l’amore. L’amore è un dialogo, non un monologo”

Penelope alla guerra
Oriana Fallaci.

ultimo giorno di scuola…

my birth

Oggi ludovica e niccolò concludono l’anno rispettivamente di prima media e prima elementare.

Hanno iniziato la  loro storia scolastica tutti e due in anticipo, più piccoli dei loro compagni di scuola,  sarebbero quelli da primina-non-primina. Questa storia di essere sempre i più piccoli della loro classe, per loro è sempre stata positiva, come essere sempre  i fratellini o le sorelline più piccoli, niccolò poi col suo faccino d’angelo e il suo caschetto già alla materna giocava a fare il piccolo leader. ludovica è seriosa e attenta, lei sceglie la sua best-friend, ieri è andata ad abbracciare la sua mitica e amata maestra Teresa delle elementari, la sua best-teacher.

Quest’anno è stato un anno molto importante per loro, per me, per tutti, un anno di grandi cambiamenti. Loro a scuola hanno imparato tanto e a casa hanno insegnato tanto a me. Mi hanno insegnato che nella vita bisogna rimanere se stessi anche se il panorama affettivo attorno cambia, si trasforma, mi hanno insegnato che bisogna essere determinati, ma flessibili. Mi hanno insegnato che anche quando punti i piedi dicendo voglio questo, voglio quello, in realtà stai pensando vorrei questo, vorrei quello. Mi hanno insegnato che è bello portare a casa un bel voto, ma la cosa più bella sono gli amici, i compagni, le esperienze fatte assieme ad altri, perchè la scuola è bella per questo, perchè non si è mai soli. Così anche se una sceglie di avere la best-friend e l’altro ha la sua piccola band, mi hanno insegnato che l’importante è non rimanere mai da soli.

Però una piccola soddisfazione l’ho avuta anch’io: ludovica mi ha portato a casa un volantino per una mobilitazione contro la costruzione di una grande opera che qui avrà un forte impatto ambientale. mi ha detto, mamma dobbiamo partecipare anche noi, è importante. Ho sorriso e ho pensato che forse quella mamma che in piazza ci va spesso a protestare, che si indigna, che parla, sempre parla di politica, qualcosa gliel’ha insegnato alla sua bambina. Brava Ludovica, si è meritata un bel 10 in impegno sociale.

Adesso intanto si godranno le loro meritate vacanze e perchè no, un pò di Puglia che fa sempre molto bene.

E’ finito l’anno scolastico per ludovica, per niccolò e …per beatrice.

Xavier Wheel, …

Xavier Wheel,
Per tutte le parole…

“Per tutte le parole che non ti ho mai detto
e che avrei sempre voluto dirti,
anche se già sapevo che con esse avrei potuto ferirti.
Per tutti quei giorni passati ad ascoltarti,
anche quando nulla avevi da dirmi.
Per tutti quei silenzi che non hai saputo riempire,
per quelle frasi che non mi hai mai detto
e che avrei voluto sentire.
Per tutte quelle piccole cose che non mi hai saputo donare,
per quei semplici gesti che non hai saputo fare.
Per tutti quei sorrisi che non mi hai regalato,
per quegli sguardi con cui i tuoi occhi non mi hanno guardato,
per le carezze di cui le tue mani mi hanno privato.
E se tutto questo non dovesse ancora bastare,
mi basterà di te ricordare,
tutte le promesse che non hai mantenuto,
tutte le attenzioni che da te non ho avuto.
Tutte quelle foto che non vorrò più guardare,
istantanee di istanti che non ho mai vissuto.
Tutti quei bei ricordi che non potrò ricordare,
perché con te niente è stato reale,
sei stata soltanto una mera illusione,
ed io da illuso e dal sentimento accecato,
illudermi ho voluto, così ho continuato,
ripetendomi che forse era quello il tuo unico modo di amare,
fino a quando infine, triste e deluso,
l’amara realtà ho dovuto accettare.
Ma nonostante tutti quei dolci momenti che con te non ho avuto,
nonostante tutto quel tempo che grazie a te ho perduto,
eppure ti dico, in questo amore, per quanto strano, io, ci ho creduto.”

non conosco questo autore, ma questi versi vanno nel mio blog-diario