L’IMPEGNO PER TSIPRAS CHE FA SPERARE. GRAZIE MONI OVADIA .

le donne e gli uomini che si sono impegnati per la lista Tsipras, in ogni comune, in ogni città sono uomini e donne dei quali un paese deve essere orgoglioso, hanno dimostrato ognuno di loro, che la politica è importante, è necessaria, è un bene comune da condividere. tutto quello che è stato fatto, poteva essere stato vano, tuttavia nessuna di queste persone si è tirata indietro. è questa lìItalia che mi piace, è questa la politica che mi piace, è questa la sinistra che mi piace! e quel 4% è prezioso, prezioso per ognuna di tutte queste persone!

 

L’IMPEGNO PER TSIPRAS CHE FA SPERARE. GRAZIE MONI OVADIA ..

Ragazzi veneti a Scampia. In viaggio per la legalità! (da BassanoWeb)

mostra fotografica scampia

da bassanoweb:

 

Voglia di mettersi in gioco, conoscere nuovi amici ma soprattutto capacità di sporcarsi le mani. Sono questi i requisiti richiesti ai ragazzi nati nel 1995, ’96 e ’97 che dal 22 al 27 luglio parteciperanno al viaggio di conoscenza e solidarietà aScampia (Napoli).La missione, che si inserisce all’interno del Progetto Adolescenti voluto dall’Amministrazione del Comune di Romano d’Ezzelino, partirà con 10 ore di viaggio con pulmini da 9 posti della Cooperativa Adelante che gestisce il tutto. Poi l’alloggio aCasArcobaleno, uno spazio alternativo nel cuore del rione più difficile di Napoli, voluto per aiutare ragazzi ed adulti a riprendere in mano da protagonisti la loro vita. Il viaggio verrà organizzato assieme alla cooperativa sociale locale “Occhi aperti” che a Scampia sperimenta percorsi educativi capaci di sottrarre i giovani ad un destino di povertà sociale. I ragazzi di terza, quarta e quinta superiore che sceglieranno di partecipare si cimenteranno con l’animazione di un centro estivo per ragazzi dai 6 ai 13 anni – spiega Lucia Marcon della cooperativa Adelante e responsabile del Progetto Adolescenti di Romano assieme a Tobia Fiorese- Ci inseriremo come aiutanti e promotori di attività ludiche e laboratoriali.” Oltre al dovere ci sarà anche la conoscenza, con visite nei dintorni per conoscere meglio il tessuto sociale e approfondire, con il presidio di Libera Scampia, le tematiche legate a giustizia e legalità.”

questo articolo che riprendo testualmente da Bassanoweb mi sta molto a cuore, per motivi strettamente personali perché Casarcobaleno, l’ho vista nascere, anzi l’ho vista nascere nella mente di Sr Edoarda Pirò e di altre persone a lei vicino che da anni lavorano senza risparmiarsi a Scampia, l’ho vista nascere e ho tutte le foto… era un postaccio abbandonato e lasciato all’incuria, era un postaccio davvero brutto, solo l’amore grande per quella realtà così speciale ha permesso che diventasse un bel luogo colorato e pieno, colmo di bambini, ragazzi, strappati ad una vita da adulti.

quel postaccio che adesso è un bel posto colorato e pieno di vita, ti prende il cuore. sono fortunati i ragazzi che vorranno fare quest’esperienza, fortunati e non coraggiosi, (non è il far west come qualcuno ancora continua a pensare), sì c’è un tasso d criminalità alto, ma la criminalità esiste e opera in tutte le città, solo che a Napoli diventa tutto amplificato fino al surreale. Quindi non dico che non esistano pericoli, che sia un luogo sicuro, dico che i ragazzi possono andare tranquillamente a fare quest’esperienza.

dentro quelle Vele ci  sono stata anch’io e me la ricordo ancora quella bellissima famigliola che mi ha accolto in una casa linda e profumata, ho bevuto un caffè, chiacchierato con una giovane mamma come me, parlato di bambini, come fanno tutte le mamme quando si trovano assieme e fuori dalla sua casa, sì fuori, si capiva che quello era un posto diverso.

non si può spiegare con poche righe quell’esperienza, ma posso dire in una frase che quella è stata una delle esperienze più significative della mia vita.

la festa di Macondo…

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dall’invito alla festa di Macondo, di Giuseppe Stoppiglia

«… Esistono per te come per me…
Il sole, la luna, le stelle, le pietre delle case piene di storie meravigliose,
la vita che brulica sulle sponde di un fosso a primavera,
la rugiada che brilla sulle foglie verdi, i colori delle stagioni,
il cielo nel quale naviga la fantasia…».
Giovannino Guareschi

«È il confronto, l’accettazione dell’altro
che permette la lettura di sé».
Paul Ricœur

la festa di Macondo è un luogo dell’anima, un luogo di parole, un luogo di abbracci… un luogo che Giuseppe Stoppiglia mi regala da anni, ogni anno alla fine di Maggio.
è il primo luogo che mi ha insegnato la parola socializzare, la parola aggregarsi come stare assieme, la parola valorizzare come dare valore alle parole, alle persone, ai luoghi, alle culture…
sono entrata a far parte di Macondo, a sentirmi a casa a Macondo con la naturalezza di chi sa che quello è un posto giusto, e gli occhi e i sorrisi che incontro sono occhi e sorrisi che mi sono familiari… molti ricordi…
i miei bambini non hanno perso una festa di Macondo, dalla mia pancia in poi, con i banchetti de La Formichina e senza.
nella mia casa ho ospitato persone sconosciute, ne sono usciti come amici, spero di rivederli anche quest’anno a Macondo…
anche quest’anno non arriverà l’estate senza che io sia passata da ….MACONDO!!!

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qualcosa… per me!

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quest’anno ho fatto la catechista, (…eh sì anche una terrona di sinistra-sinistra come me, può farlo!) l’ho fatto insieme ad una maestra molto più qualificata di me, quindi in maniera “didattica”;
oggi abbiamo festeggiato con tutti ragazzi della parrocchia la fine dell’anno catechistico con una messa e una festicciola con i ragazzi, le catechiste, le famiglie..
e ad un certo punto una delle ragazze della mia classe è venuta da me e mi ha fatto un dono, un pacchettino, un bellissimo pensiero… mi ha lasciato di stucco, proprio non me lo aspettavo.

così succede che proprio nei momenti in cui penso che dovrei smetterla di fare mille cose, di alzare sempre sta manina indolente, quando c’è bisogno della rappresentante di classe, della catechista, di andare ad un banchetto, di organizzare qualcosa, di mettere su un’associazione, di partecipare, partecipare, partecipare, far parte di questo, di quell’altro…

proprio in questi momenti,  quando mi sento come una trottola che non è capace di stare ferma, ma che non sta andando da nessuna parte, poi un piccolo pensiero, un gesto, una parola, mi gratifica, mi riempie l’anima, perché a volte basta proprio poco, ma molto poco per  tornare a dirmi che nonostante tutto, ho fatto semplicemente la cosa giusta…

grazie Noemi, conserverò il tuo dono…

 

 

speriamo ancora che sia femmina?

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“ISTAT:AUMENTANO DONNE COSTRETTE A LASCIARE LAVORO DOPO PARTO.
(ANSA) – Roma, 28 MAG – Le donne “sono ancora troppo spesso costrette a uscire dal mercato del lavoro in occasione della nascita dei figli”. Cosi il presidente facente funzione
dell’Istat, Antonio Golini, nella relazione al rapporto annuale.
La quota di madri che non lavora piu’ a due anni di distanza
dalla nascita dei figli è passata al 22,3% nel 2012 dal 18,4%
del 2005. La stima per 2013. Il record negativo delle cicogne era del ’95.
Nuovo minimo storico per le nascite da quasi vent’anni. Nel 2013 si stima che saranno iscritti all’anagrafe poco meno di 515mila bambini, 12mila in meno “rispetto al minimo storico registrato nel 1995”.
(A E’ quanto riferisce l’Istat nel Rapporto Annuale. In cinque anni sono arrivate in Italia 64mila ‘cicogne’ in meno.(Le donne italiane in eta’ feconda
fanno pochi figli (in media 1,29 per donna) e sempre piu’ tardi (a 31 anni in media il primo figlio) ma anche le immigrate contribuiscono sempre meno alla natalita’ del Paese. “Pur mantenendosi su livelli di fecondita’ decisamente piu’ elevati di quelli delle donne italiane, il numero medio di figli per donna delle cittadine straniere (2,37 nel 2012) e’ anch’esso in rapida diminuzione”, riferisce l’Istat..”

questo è un dato allarmante.
io non sono stata costretta, ma ho scelto di lasciare il lavoro dopo il secondo figlio….
già nel 2007 i dati sull’abbandono del posto di lavoro erano in Italia abbastanza preoccupanti, dopo il primo figlio, si stentava a ritornare al proprio posto di lavoro, rischiando di vedersi demansionate, dopo il secondo figlio l’impresa era ardua anche dal punto di vista morale, vista il bisogno di cura dei bambini che bisognava cercare di conciliare con i tempi del lavoro, dopo il terzo figlio, pochissime e fortunate potevano conservarlo a patto di avere aiuti parentali o economici.

oggi la situazione è drammaticamente scesa verso numeri preoccupanti.

è una fotografia triste dell’ Italia che dimostra di non essere assolutamente un paese per donne, un paese per mamme, un paese per bambini…

Credo che, spesso,  chi decide di rinunciare a vivere completamente la propria maternità lo faccia perché non può fare diversamente, perché non può permettersi di lasciare il lavoro.

Certamente c’è anche chi dopo anni di studio e avendo un buon lavoro, non mette neanche in conto questa rinuncia e ne ha tutto il diritto.

Il problema è che il modello sociale contemporaneo ha costretto le donne a mettere sulla bilancia le cose importanti della propria vita, e ha costretto solo le donne a fare questa scelta, nonostante spesso in una coppia il lavoro più redditizio, lo abbia la donna, ma rimangono sempre le donne a dover scegliere. Più spesso, come rivela l’ISTAT le donne non scelgono più. E’ questo stato sociale che sceglie per loro.

 

 

 

 

La solitudine delle donne ai tempi del femminismo moralista (lapidata sul web, suicida, per un video porno)

Al di là del Buco

xcolpaUna giovane ragazza, Alyssa Funke, gira un porno, qualcun@ lo scopre e lei diventa vittima di un cyberbullismo perfido al punto che alla fine si suicida. Aveva provato a dissimulare, a rispondere agli insulti e all’aggressione virtuale in un modo spiritoso ma alla fine era caduta in depressione e non ce l’ha più fatta. Non è un fatto nuovo, quello di essere vittima di insulti sul web o in generale, per via dello stigma che ti resta impresso. Pensate agli insulti ricavati solo pubblicando una foto in bikini, come è successo qui in Italia di recente, e immaginate il resto.

Succede anche se tu, che sei una ragazza, hai condiviso una fotografia in posa sexy con qualcuno e poi te la ritrovi pubblicata online con tanto di nome stampato sulla faccia. Può renderti questo pessimo servizio un ragazzo, un uomo, anche se spesso, come si legge dalle cronache, è…

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#inEuropaconAlexisTsipras

con marco furfarocon oktavia bruggercon Petrella X Tsiprascon camillaioenichi Lo dico con una punta di soddisfazione, io sono stata fra i delegati nazionali che al congresso nazionale di SEL hanno votato a favore di Tsipras, ho ascoltato con attenzione la lettera con la quale Alexis Tsipras durante quel congresso ha chiesto alla nostra assemblea di aderire al suo progetto politico, ho avuto modo di conoscere in questi anni Marco Furfaro  di SEL che andrà in Parlamento Europeo, di recente ho avuto modo di conoscere Riccardo Petrella, Oktavia Brugger e Camilla Seibezzi. ho trovato in loro l’umiltà e la semplicità di chi è in politica per pura passione, per un pensiero per il quale vale la pena di lottare, ho trovato in Camilla e in Oktavia, due donne straordinarie, equilibrate, decise. In questa frettolosa campagna elettorale nella quale anche io sono stata impegnata personalmente,  ho seguito per quel che ho potuto, lo sforzo di informare che il comitato Bassano per Tsipras ha cercato di realizzare nel territorio dove vivo ed ho seguito, cercando nella rete, lo sforzo immane di informare, che la lista L’Altra Europa con Tsipras, ha cercato di garantire, nonostante quel velo pesante che ha impedito la comunicazione aperta. Una campagna, quella europea di questa lista, completamente oscurata dai media, senza soldi e senza potentati alle spalle, se non con l’unico strumento comunicativo di una sincera e necessaria voglia di dare alla nostra Europa quel tratto di umanità, quella socialità, quell’attenzione alle persone, ai diritti, alla giustizia sociale che è scomparsa, seppure presente nell’idea di Europa di Altiero Spinelli e gli altri in quel di Ventotene.

Ora e finalmente questa sinistra è in Europa, senza paura, ma con la forza della ragione e della speranza.

per me è andata così, ….non è andata!

No, non è andata bene per me, perché non essere sincera?

Riccardo, il mio candidato sindaco, sì, ha ottenuto un magnifico risultato, un’ottima prima posizione e adesso ci aspetta il ballottaggio con la seconda candidata di area opposta, domenica 8 giugno. La mia squadra, sì, è stata sorprendentemente forte e come immaginavo, piena di ottimi elementi. Riccardo sarà sindaco, sarà un ottimo sindaco e avrà una buona squadra, ne sono certa!

Io ho gettato il cuore oltre l’ostacolo, ma l’ostacolo è stato più grande di me;

Per me avrei voluto, sì, ottenere un risultato diverso; avrei potuto, sì, fare di più, impegnarmi maggiormente;  avrei voluto, sì, non avere un piccolo e meschino coordinatore di circolo locale che non mi infliggesse l’ostracismo all’interno della mia area politica,

ma il condizionale nella vita non esiste, non conta, e tuttavia avrei forse ottenuto il medesimo risultato se le condizioni fossero state opposte, quindi che dire? ….è andata così, non è andata per me!

forse devo davvero considerare l’idea di dedicarmi al ricamo, all’uncinetto, alla prova-costume!

Una cosa buona la posso ancora fare, posso invitare a cena il mio gruppetto di elettori, staremo anche seduti comodi! …e tornare alle mie letture…

Fra cento anni, d’altronde, pensavo giunta sulla soglia di casa, le donne non saranno più il sesso protetto. Logicamente condivideranno tutte le attività e tutti gli sforzi che una volta erano stati loro negati. La balia scaricherà il carbone. La fruttivendola guiderà la macchina. Ogni presupposto basato sui fatti osservati quando le donne erano il sesso protetto sarà scomparso; ad esempio (in strada stava passando un plotone di soldati) l’idea che le donne, i preti e i giardinieri vivano più a lungo. Togliete questa protezione, esponete le donne agli stessi sforzi e alle stesse attività, lasciatele diventare soldati, marinari, camionisti e scaricatori di porto, e vi accorgerete che le donne muoiono assai più giovani e assai più presto degli uomini; cosicché si dirà: “Oggi ho visto una donna”, come si diceva “Oggi ho visto un aereo”. Può accadere qualunque cosa quando la femminilità cesserà di essere un’occupazione protetta, pensavo, aprendo la porta.

“Una stanza tutta per sé” Virginia Woolf

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