mesciu Mimmi

mesciu Mimmi era mio padre,

è morto due anni fa il 13 maggio, è morto di una malattia infame che a poco a poco gli ha tolto tutto. Prima il sorriso, poi l’allegria, poi la voglia di vivere. Poi l’identità, i suoi bellissimi baffi neri, infine ogni movimento, …solo lo sguardo gli era rimasto, ma non più la parola.

Oggi voglio ricordare la sua risata piena e contagiosa, le sue nuotate al mare, la sua sartoria nella piazza del paese, la sua Smorfia nel cassetto, la sua grande forbice da maestro sarto che mi sembrava enorme, lucente, la sigaretta sempre accesa, il santino della madonna e di tutti i santi, il voto comunista, il ballo,  il lasciarci dormire fino all’ultimo momento a noi figli le mattine d’inverno, il gusto della buona tavola, l’amore per mia madre, l’amore per i suoi figli. le sue foto da giovanotto con Domenico Modugno a San Pietro Vernotico, la sua Lambretta bianca, una rarità nel paese per quei tempi,

e poi l’ictus  a 46 anni, che ha segnato tutta la vita e il futuro della mia famiglia, perché mio padre era il capofamiglia,  mio padre era il perno, la colonna sulla quale tutto poggiava, mio padre era un uomo moderno nei suoi sogni, ma all’antica nei suoi princìpi,

mio padre era un uomo meraviglioso.

ciao papà Mimmi.

me-baby

 

 

#La-cosa-giusta per SEL

la newsletter di nichi:

“L’11 maggio è la piazza di chi vuole adoperarsi per dare risposte a quelle forti domande di cambiamento fuoriuscite dalle urne e poi del tutto disattese e umiliate, è la piazza di chi pensa che un’uscita dalla crisi a sinistra sia possibile e che anche in Italia possa esistere un soggetto politico di sinistra capace di ricostruire un agire collettivo che abbia senso, che sia utile a modificare in positivo la vita di tante donne e di tanti uomini.

A ‘La cosa giusta’ prenderà la parola chi solitamente non trova spazio e cittadinanza nel mondo del lavoro quanto nella società – dai precari con partita iva ai migranti di seconda generazione – e chi è un volto noto, un faro della politica e della cultura del nostro Paese come Concita De Gregorio, Gad Lerner e Stefano Rodotà.
In un Paese impoverito e smarrito e con un centrosinistra fatto di macerie è fondamentale, ora più che mai, uscire dalle proprie case, dalle proprie stanze rassicuranti quanto insufficienti, e fare la propria parte in quello che è un processo di apprendimento, una ricerca in campo aperto per provare a costruire tutti insieme un Paese migliore.”

Le mie considerazioni.

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SEL è il mio partito, lo è assolutamente!
e allora non potevo mancare, sono riuscita a vivere la manifestazione da vicino, vicinissimo,
ho fatto le foto con tutti i miei compagni:

con gennaro migliore
con gennaro migliore
con marco furfaro
con marco furfaro
con massimo zedda e vania valoriani
con massimo zedda e vania valoriani
con nichi vendola
io e nichi
con nicola fratoianni
con nicola fratoianni
con ed testa
senatore
senatore SEL

il compagno Nichi Vendola, il compagno Ed Testa, il compagno Nicola Fratoianni, il compagno Marco Furfaro, il compagno Massimo Zedda, la compagna Vania Valoriani, il compagno Gennaro Migliore,

mi sono commossa per l’ovazione immensa e calorosa che ha accolto Stefano Rodotà, ho visto da vicino farsi i suoi occhi lucidi,  ho ascoltato le sue parole, quelle paroe che per noi di SEL sono miele.

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stefano rodotà

http://video.repubblica.it/politica/roma-la-piazza-di-sel-acclama-stefano-rodota/128077/126578

stefano rodotà
stefano rodotà
DISCORSO DI NICHI
discorso di nichi

E poi ho salutato la compagna Mariateresa Di Riso,  e Pape Daw,  e Maristella Urbano,  e Alessandro Zan col quale ho viaggiato e chiaccherato in pullman
li conosco tutti. mi piace ascoltarli, ognuno di loro sa rappresentare il mio pensiero,
e nel metrò ho incrociato il compagno Francesco Longanella del Collettivo 37 di Salerno, che mi ha guardato  e m’ha detto: ma io ti conosco, ti ho chiesto l’amicizia su fb,
e sul pullman i compagni Silvia Dalla Rosa, Filippo Artuso,  impegnati sinceramente nelle amministrative di Vicenza e gli altri di Rovigo, Padova, Vicenza
ma quanti eravamo? tanti, tantissimi,  e quante bandiere…
con ognuno di loro sento di condividere un cammino, sento di condividere la fiducia in un partito, che fra mille difficoltà, senza adeguati mezzi economici, in un terreno minato che aspetta solo di farci saltare,  riesce ad andare avanti
ma siamo qui noi di SEL, siamo ancora qui!
la nostra meta è sempre nitida, è sempre quella, non cambiamo direzione per posizionarci, per un punto in più nei sondaggi, per un’apparizione in più; non cambiamo il senso di marcia, non cambiamo la nostra comunicazione, non cambiamo la lingua che usiamo per parlare,.
Noi parliamo italiano, corretto, ricerchiamo il termine giusto perché ogni parola ha un suo significato; non usiamo insultare, bestemmiare, cadere nello scurrile… non ci appartiene; non ne abbiamo la necessità perchè abbiamo molto da dire usando la nostra bellissima lingua.
Era La-cosa-giusta da fare: ritrovarci, sventolare le bandiere, continuare la narrazione;
Era La-cosa-giusta da fare capire il punto in cui siamo, chiarire il momento storico, fare luce sugli attori protagonisti e non protagonisti,
Era fondamentale chiarire, dire che noi gli impegni presi li abbiamo portati avanti, li abbiamo presi con convinzione, siamo stati traditi, tutti,  da uno scellerato patto col diavolo, un altro indifendibile errore che il Centro-Sinistra pagherà caro, perché si sta aggiungendo caos al caos, macerie sulle macerie, non è e non sarà una soddisfazione veder fallire miseramente questo patetico matrimonio di convenienza.
Io sto con SEL sempre, perchè non mi ha mai deluso, perché ho capito anche il travaglio interiore di Nichi per ogni passo compiuto, la delicatezza e la profondità con la quale ha ponderato ogni scelta, la responsabilità che noi gli abbiamo dato per condurre avanti questa partita, i sogni che abbiamo depositato in questo partito.
Poi c’è la coerenza, c’è la tenacia, c’è la convinzione e sopratutto c’è l’ amore totale per un bellissimo Paese vilipeso, violato, sporcato, ridicolizzato.
Quest’Italia agonizzante che aspetta invano ormai una guida verso la salvezza.
Ci siamo liberati da tutte le dominazioni passate per poi cadere nella bassezza umana del presente; abbiamo viaggiato per il mondo ma poi abbiamo chiuso la porta ai viaggiatori per necessità; abbiamo creato la bellezza e poi l’abbiamo insozzata, abbiamo dipinto la donna come una Madonna, come un Dea, come una Madre e poi abbiamo lasciato che fosse uccisa quando ha osato avere un pensiero di libertà; siamo stati culla della cultura e siamo diventati ignoranti; abbiamo inventato arti e mestieri e poi abbiamo trasformato il lavoro in una merce in nero.
Noi di SEL ci siamo, siamo solo noi come dice la canzone, ma ci siamo ed era La-cosa-giusta ritrovarci.
Quando sono scesa dal pullman, l’autista (leghista, me lo aveva detto) mi ha detto: “ma voi  allora,vi chiamate davvero sempre compagni? perchè i compagni per me sono quelli dei bambini, i compagni di banco”. gli ho detto “i bambini sono compagni perchè camminano assieme in compagnia nella vita scolastica, noi siamo compagni perché camminiamo assieme in compagnia nella società” Non so se lui ha capito quello che intendevo dire, ma io ho abbracciato i miei compagni e sono tornata a casa. Avevo fatto La-cosa-giusta.

E ZORRO
zorro
ignazio marino a SEL
ignazio marino
concita de gregorio
concita de gregorio

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cameramen gentile

satira

con gad lerner
con gad lerner